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Il nostro programma per la città di Padova

 

 

 

 

 

PADOVA RINASCE

 

 

all’insegna della

Qualità, creatività, accessibilità

 

Qualità in risposta alla crisi

Creatività in risposta alla insicurezza economica e psicologica

Accessibilità in risposta alle difficoltà dei cittadini nell’accedere ai servizi alla persona e a un tipo di vita soddisfacente per tutti

 

La Rinascita parte da un nuovo modello di città

 

La rinascita di Padova non può che partire da una diversa concezione del suo rapporto con l’area che la circonda attraverso la realizzazione della Grande Padova, da una sinergia più equilibrata con Venezia e l’area centrale veneta, da una visione innovativa protesa verso l’Europa del futuro, che restituisca alla città il ruolo internazionale che merita e che aveva nei secoli passati.

 

Fondamentale, per la progettazione del futuro, è la definizione di un nuovo e complessivo Piano Strategico, funzionale alle reali necessità della città, così com’è avvenuto in moltissime realtà europee, che preveda le dimensioni, le priorità, le strategie, i protagonisti, le funzioni e l’attuabilità a breve, medio e lungo termine.

 

Valorizzazione delle potenzialità della città e delle sue eccellenze

 

Gli obiettivi che ci proponiamo passano attraverso la valorizzazione delle potenzialità e delle eccellenze, elemento portante per fare della città un modello di sviluppo sostenibile.

La crisi finanziaria, economica e sociale, che ha colpito anche il nord-est, il suo tessuto produttivo e i suoi abitanti, ha generato nuove povertà e nuovi bisogni. E’ questo il risultato di un modello di sviluppo superato che deve sapersi rapidamente rinnovare in un’ottica internazionale, orientandosi verso percorsi all’insegna dell’efficienza e della responsabilità, del merito. Segnale, che non sembra aver sempre colto, nelle scelte, l’amministrazione comunale uscente.

 

Un nuovo sistema partecipato di ridefinizione funzionale della città

 

La qualità della vita dei cittadini, la sicurezza, la tutela dell’ambiente, l’individuazione di nuove economie, la creatività, l’accessibilità, la trasparenza devono essere al centro del nuovo governo della città. Un governo che sappia valorizzare, trasformare e progettare il futuro, attraverso le potenzialità economiche generate dalla ricerca, dalla cultura e dalla riqualificazione del tessuto urbano.

 

1 – CULTURA, ECONOMIA, TERRITORIO

 

La città si deve dare un piano strategico e delle priorità di investimento individuando le reali potenzialità e nuovi percorsi che creino posti di lavoro favorendone la ricaduta economica. Molte sono le possibilità offerte dalla cultura attraverso le grandi mostre e l’arte, il design, la produzione artistica, nuove tipologie di turismo, congressistica, percorsi di acquisto personalizzati, artigianato artistico, settori commerciali di nicchia, moda. E’ altresì fondamentale trasformare luoghi, che sono interpretati come contenitori, a spazi dove creare e produrre cultura ed economia, in una rete di offerte coordinate.

 

Nella convinzione che Padova debba promuovere la qualità e la creatività, che possono rappresentare dei baluardi alla crisi, la città deve ritrovare un ruolo ed una peculiarità nel nord-est, creando una rete metropolitana, valorizzando le potenzialità che vengono dal mondo dell’università e della ricerca, dal tessuto manifatturiero e artigianale, dalla cultura in termini conservativi e contemporanei, dal bacino termale, dal patrimonio urbano e la capacità di rigenerarsi attorno e fuori le mura, dall’offerta agricola ed eno-gastronomica del bacino provinciale e da tutto quanto sia peculiarità del nostro territorio. Parole d’ordine devono essere accessibilità, valorizzazione, implementazione e offerta capillare e adeguata informazione e pubblicità.

 

- Promuovere la storia e la cultura di Padova finalizzandola alla valorizzazione del passato per promuovere il presente e il turismo.

 

- Realizzare grandi Mostre in collaborazione con le Fondazioni cittadine, mettendole in rete con le altre città del Veneto.

 

- Valorizzare e implementare le attività espositive dei Musei Eremitani e i percorsi didattici per le scuole anche in lingua inglese per gli studenti stranieri.

 

- Rilanciare la politica espositiva della Cappella degli Scrovegni e promuovere una reale politica di salvaguardia della stessa.

 

- Rigenerare l’area di Piazzale Boschetti destinandola a giardino urbano collegato alla Cappella di Giotto e ai Musei Civici, proponendo un rilancio anche turistico dell’intera zona che includa l’Istituto Selvatico, il Centro Altinate/San Gaetano, la zona del Portello, l’ex Macello di via Cornaro e il suo Planetario. Trasformare le palazzine esistenti in ostello per la gioventù, inserendovi il Progetto Giovani.

 

- Riorganizzare funzionalmente, rispettandone gli spazi, l’identità del Centro Culturale Altinate /San Gaetano, che finora l’amministrazione non gli ha saputo creare, dandogli una caratterizzazione interattiva, culturale ed espositiva attraverso la gestione unica dell’Assessorato alla Cultura, con la proposta di individuare un nome che ne faciliti la comunicazione e il marketing. Creare una Biblioteca per Bambini e Ragazzi e una emeroteca, trasferendo il Progetto Giovani in altra sede.

 

- Recupero e riutilizzo del Castello Carrarese trasformandolo in un polo culturale polifunzionale anche in collaborazione con privati. - Recupero dei cinema Altino e Concordi, rimessi a norma, utilizzabili come cinema-teatro, spazi per la musica e la cultura, con la massima apertura e partecipazione dei gruppi attivi in città.

 

- No al progetto del parcheggio interrato di Piazza Rabin. Recupero e destinazione pubblica del “Sistema Prato della Valle”, che va da Palazzo Memmo al Bastione Santa Croce coinvolgendo l’ex Foro Boario, piazza Rabin, l’Orto Botanico, la Caserma Salomone e l’Appiani.

 

- Promozione della musica e della danza, potenziandone l’offerta in città mettendo a disposizione gli spazi necessari.

 

- Promuovere Padova come location di ambientazione cinematografica.

 

- Valorizzare le potenzialità teatrali della città, sia per quanto riguarda il Teatro Stabile che le altre realtà.

 

- Il Comune torni in possesso dell’area del PP1, che dovrà tornare alla sua originaria destinazione e con priorità a funzione pubblica. Noi proponiamo diventi l’area destinata alla ricollocazione del Conservatorio musicale Pollini, realizzando il progetto della Città della Musica.

 

- Valorizzazione dell’offerta di risorse umane, per sfruttare la crescita e l’innovazione nei settori economici fondati sulla cultura, e una capacità di formazione continua, attraverso stretti contatti tra gli operatori dell’offerta e della domanda di personale qualificato.

 

- Valorizzazione delle potenzialità industriali e artigianali della città, mettendo in comunicazione i soggetti protagonisti e creando una rete di promozione capillare con persone competenti e professionalmente preparate.

 

- Ripensare la Zip (riqualificazione e potenziamento di un terziario avanzato), l'Interporto e il Parco Scientifico Tecnologico perché siano all’altezza delle aspettative. No alle nomine politiche, sì alle specifiche competenze.

 

- Creazione di un’efficiente infrastruttura di comunicazione, comprese le tecnologie informatiche, i collegamenti nel settore dei trasporti, che assicurino l’accessibilità interna e esterna, e le strategie di internazionalizzazione, che facilitino gli scambi, la creazione di reti e l’apprendimento tra diversi ambienti economici e sociali;

 

- Favorire le eccellenze e differenziare l’offerta. Unicità, originalità e creatività devono essere favorite all’interno di un contesto che richiede un salto di qualità verso lo sviluppo sostenibile. Il rapporto tra le città dell’area centrale veneta (Venezia, Treviso e Vicenza) deve essere sinergico e non dannosamente competitivo, ciascun ambito deve valorizzare le proprie potenzialità al fine della definizione di una rete policentrica ed integrata.

 

- Favorire la nascita di “start-up” rivolte ai giovani che fanno della creatività, intesa in senso ampio, un nuovo motore di sviluppo: attività personalizzate e coworking e, su piccola scala, di designer, artisti, stilisti e quant’altro possa ritrovarsi di innovativo nel campo della creatività, con spazi ad affitto a basso costo e concentrati in alcuni quartieri della città, a maggiore presenza giovanile.

 

- Favorire un turismo più mirato, da affiancare a quello culturale e religioso, può rappresentare una grande risorsa per una città d’arte come Padova se si implementano le offerte e le proposte. L’offerta turistica va ripensata e riqualificata su standard europei, con uffici turistici efficienti e polifunzionali e offerte culturali personalizzate (musica, teatro, acquisti…).

 

- Implementare l’uso dei percorsi fluviali in ambito urbano e periurbano, con la riqualificazione e integrazione dei percorsi fluviali e delle aree limitrofe, intrattenimento, incremento della attività di navigazione non a motore.

 

- Creazione di un camper service funzionale per un turismo spesso di qualità che crea economia (bar, ristoranti, negozi, luoghi d’arte…) giacché la città ne è sprovvista per non aver saputo gestire con efficienza quello di piazza Rabin in Prato della Valle, che oggi è diventato un semplice parcheggio. A livello nazionale e internazionale, nelle riviste specializzate e nei social network, Padova è molto criticata per questa mancanza.

 

2 – SICUREZZA A PADOVA

 

La sicurezza è uno dei più gravi e urgenti problemi della città, causato anche da errori politici, di valutazione e di scelte, della precedente amministrazione. Il miglioramento della qualità della vita garantisce la vivibilità della città e il senso di sicurezza dei cittadini.

 

- Recupero delle aree degradate e iniziative per rendere la città viva di giorno e di notte per non lasciarla in balia della delinquenza. Bar aperti anche oltre la mezzanotte, ma rigorosità nel far rispettare le normative contro i rumori molesti, per garantire il riposo ai residenti, per far fronte alla sporcizia, al degrado, alla illegalità.

 

- Massima collaborazione al questore, al prefetto, alle forze dell'ordine e ai vigili.

 

- Coordinamento dei presidi delle forze dell’ordine nelle aree a rischio della città.

 

- Videosorveglianza e illuminazione pubblica "intelligente”, a basso consumo, accensione e spegnimento automatico, fotocellule.

 

- Rete di controllo e solidarietà con il coinvolgimento attivo dei cittadini.

 

- Creazione di una centrale unica operativa 24H.

 

- Controllo rigoroso sul commercio di articoli di importazione, in particolare su quelli di provenienza dai paesi più a rischio, anche in funzione della tutela della salute, sull’abusivismo.

 

- Controlli rigorosi per il rispetto delle condizioni di lavoro e la concorrenza sleale di alcune attività commerciali fortemente radicate in città.

 

- Contrasto al gioco d’azzardo, spesso causa di degrado sociale e urbano, talvolta con conseguenze psichiche ed economiche per uomini e donne di ogni fascia d’età.

 

- Contrastare il fenomeno dei furti di biciclette con maggiori controlli e la promozione dell’uso di microchip, ad opera del il Comune, che permettono il ritrovamento della bicicletta rubata. Progetto già in atto in alcuni comuni anche del Veneto.

 

3 – PER UNA SOCIETA’ MIGLIORE A PADOVA

 

Responsabilità, solidarietà e partecipazione devono essere condizioni basilari per una nuova idea di città e di società attiva. Fondamentale è la volontà di investire sulle nuove generazioni a livello educativo e formativo.

 

- Scuole materne gratuite per le famiglie con un reddito ISEE al di sotto dei 1.000.00 Euro al mese.

 

- Migliorare la formazione dei giovani promuovendo e favorendo ulteriormente nelle scuole corsi di convivenza e rispetto reciproco, rifiuto del bullismo e della violenza, tabagismo e alcolismo, corsi di sicurezza stradale e di alimentazione, educazione mediale ad un uso più consapevole dei social network.

 

- Incrementare l’idea di Padova come città solidale, aiutare le famiglie più povere, progettare una politica di integrazione dove i diritti e i doveri sono uguali per tutti, programmare una città a dimensione di bambino investendo sulle nuove generazioni e promuovere una politica di sostegno delle persone anziane, bisognose, rendendo gratuiti i trasporti, i luoghi d’arte e di cultura favorendo le relazioni sociali e interpersonali.

 

- Estendere la rete di assistenza alle nuove povertà; implementare un osservatorio che sia permanente, in collaborazione con l’università e gli osservatori delle fondazioni ed istituti locali, elaborando dati finalizzati a trovare soluzioni per migliorare le situazioni di disagio.

 

- Sport a prezzi popolari per tutte le fasce di età come investimento sulla salute e come momento di aggregazione.

 

- Ingresso gratuito, un giorno infrasettimanale, a musei e luoghi d’arte per i giovani fino ai 18 anni e gli over 65 residenti a Padova.

 

- Trasporti con abbonamenti gratuiti per gli over 65 con reddito inferiore ai 1000.00 Euro, per favorire la loro socialità. A Padova vivono 53.000 persone sopra i 65 anni, 10.800 sopra i 75, di cui 5.800 soli e senza figli in città.

 

- Apertura degli edifici scolastici fino alla sera rendendoli centri di aggregazione sociale, per attività extrascolastiche e di formazione continua, gestite da associazioni e da enti formativi accreditati.

 

- Una nuova gestione dei parchi per renderli luoghi di incontro aperti e sicuri per tutte le fasce di età, spazi intergenerazionali e di confronto.

 

- Sostegno alle persone portatrici di handicap, eliminando tutto ciò che può rappresentare una barriera, rendendole partecipe e integrandole il più possibile nella vita economica, sociale e culturale della città.

 

- Creare un effettivo collegamento tra città e università, favorire la vita a Padova degli studenti provenienti da altre città italiane e straniere promuovendo eventi, organizzando luoghi d’incontro e di aggregazione.

 

- Progettare e attivare, in collaborazione con diversi dipartimenti universitari, ad associazioni, e ad enti di rappresentanza delle categorie, il processo di ricerca partecipata e di “stimolazione territoriale” che porti Padova ad entrare, dopo un certo numero di anni, nel gruppo delle Città Creative dell’ UNESCO.

 

- No a un nuovo ospedale, tenendo presente che portare fuori l’ospedale significa depauperare molte zone della città già in crisi. Ci sono profonde perplessità sul progetto di trasferimento dell’ospedale e i costi indeterminati, per la scelta di un’area ad alto rischio idraulico e per la indeterminatezza delle disponibilità finanziarie che rischia di creare una ennesima “cattedrale nel deserto”. Più opportuno e attuabile è lavorare sulla riorganizzazione degli spazi attuali, liberando il percorso delle mura e il bastione dalle attuali cliniche ormai obsolete e creando strutture in verticale e aree di parcheggio. Saranno reperiti spazi per la didattica universitaria. Il sistema ospedaliero padovano dovrà trovare uno stretto collegamento funzionale e operativo con gli ospedali già esistenti nel comune e della provincia.

 

4 – AMBIENTE, MOBILITA’ E RIQUALIFICAZIONE A PADOVA

 

Padova è tra le città più inquinate in Italia e in Europa e si distingue per la bassa qualità della vita. Necessitano scelte mirate per ovviare a tutto questo. Finora le scelte urbanistiche non sono state fatte secondo un progetto razionale e funzionale di città, ma secondo problemi contingenti.

 

Per il futuro la città dovrà essere progettata senza sacrificare il verde, sia esso cittadino o terreno agricolo. Il verde va inteso come luogo per la conservazione dei caratteri della città e per la creazione di identità nelle aree che ne sono prive. Anche un parco è una grande opera. La tutela del verde cittadino deve essere più ragionata, consapevole e soprattutto sostenuta da un maggiore impegno economico per non dover tagliare inutilmente alberi ormai non recuperabili.

 

- Realizzazione del Parco delle mura rappresenta un importante intervento di riqualificazione urbana in grado di ricucire il rapporto tra il centro storico e i quartieri delle periferie, per superare le barriere e la definizione di una nuova centralità lineare, per il recupero di spazi non utilizzati e abbandonati e nuovi percorsi attrezzati.

 

- Ripensamento degli spazi verdi attraverso un ideale collegamento tra i giardini e i parchi pubblici, gli orti urbani e le rive della città, al fine di organizzare una “rete verde”, ridefinendo i contesti specifici e di reale pubblica utilità.

 

- La tutela del verde cittadino, inoltre, non può che dire no al taglio indiscriminato degli alberi, che qualificano la salute dei cittadini. Gli alberi urbani abbattuti per ragioni diverse (malattia, pericolosità) devono essere adeguatamente sostituiti.

 

Migliorare l’accessibilità alla città, per i cittadini e i visitatori, ridefinendo il sistema comunicativo e informativo, cominciando dalla stazione ferroviaria, ai parcheggi scambiatori nei pressi degli accessi autostradali.

 

- Fusione delle società di trasporto pubblico, comunale e provinciale, mediante un efficiente e partecipato piano industriale al servizio dei cittadini con biglietto unico.

 

- Rendere più funzionale, attrattivo e incentivante l’uso del trasporto pubblico attraverso il miglioramento dell’accessibilità, della comunicazione e dell’informazione in tempo reale del passaggio dei mezzi.

 

- Estensione dell’orario serale e notturno delle principali linee di trasporto pubblico locale almeno durante il fine settimana.

 

- Far sì che il Comune sostenga tempi rapidi per la realizzazione delle fermate del sistema ferroviario metropolitano regionale, lungo l’esistente anello ferroviario padovano, attrezzandole di biglietterie automatiche, interscambio con le altre modalità di trasporto e parcheggi. Inoltre il collegamento ferroviario dovrà raggiungere l’aeroporto Marco Polo.

 

- Dare soluzioni alle periferie, in un rapporto sinergico tra centro e periferie, per risolvere i problemi sociali e abitativi, recuperare identità e bellezza, in relazione alla crescita (o decrescita) reale della città, in equilibrio con le funzioni e le esigenze dei cittadini, residenziale e commerciale, artigianale e direzionale.

 

- I quartieri devono essere luoghi di progettazione partecipata, dove utilizzare le risorse umane, e non, già esistenti, aggiornate attraverso specifici percorsi di formazione, per innescare, proporre, supportare possibili percorsi di realizzazione delle iniziative pubbliche.

 

- Sì al tram, dopo aver verificato attraverso studi obiettivi e trasparenti gli effettivi costi e benefici, in relazione alle problematiche tecnologiche dell’attuale linea di metrobus, no alla nuova linea del tram SIR 3 lungo il verde della pista ciclabile.

 

- Estendere il servizio di bike sharing in periferia, nei parcheggi scambiatori e nelle zone di interscambio.

 

- Maggiore attenzione alla definizione delle piste ciclabili in alcune zone eccessivamente in promiscuità con i percorsi pedonali.

 

- Miglioramento, uniformità, durevolezza e razionalizzazione della segnaletica stradale e dell’illuminazione a basso costo.

 

- Aumentare la sicurezza stradale e dei pedoni attraverso l’illuminazione dei passaggi pedonali, la realizzazione di salvagenti, segnalatori di velocità specialmente lungo i rettilinei e una riprogettazione degli spazi di parcheggio e alberatura.

 

- Revisione dei piani dei sensi unici laddove l’aumento della distanza percorsa dalle automobili, anziché dissuasore, rappresenti ulteriore condizione di inquinamento.

 

- Ripensare con lungimiranza il riuso delle caserme dismesse, il recupero delle mura e dei fiumi, dei parchi e dei giardini, alcuni dei quali molto trascurati.

 

- Una cura massima dell'ambiente passa attraverso la riduzione delle linee dell’inceneritore, la tutela idraulica e il completamento dell'idrovia secondo standard europei.

 

- Promuovere realmente le energie rinnovabili (razionalizzazione massima e investimento per un risparmio futuro) e la green economy come fonte di nuovi posti di lavoro sul modello di molte città tedesche.

 

- Basta cemento, sì alla riqualificazione e alla rigenerazione del centro e della periferia, sono 5.000 gli alloggi sfitti a Padova.

 

- Il Comune torni in possesso dell’area del PP1, che dovrà tornare alla sua originaria destinazione e con priorità a funzione pubblica. Noi proponiamo diventi l’area destinata alla ricollocazione del Conservatorio musicale Pollini, realizzando il processo della Città della Musica.

 

Rendere funzionale la città significa anche recuperare anche la sua identità e la sua bellezza.

 

5 – ACCESSIBILITA’, EFFICIENZA E TRASPARENZA

 

Sempre di più i cittadini chiedono accessibilità ai servizi, efficienza e trasparenza

Maggiore accessibilità alla fruizione dei servizi significa semplificazione burocratica informativa per i cittadini e un uso facilitato al massimo delle nuove tecnologie della comunicazione per avere informazioni e documenti.

 

Mettere online tutti gli atti dell'amministrazione significa trasparenza reale.

 

In un momento di crisi economica e di minore entrata di fondi per gli enti pubblici è indispensabile iniziare a pensare seriamente ad accedere ai fondi europei per gli enti pubblici, imprese e cittadini, attraverso la creazione di uno sportello europeo, cui accedono con ottimi risultati molte città europee. Perché l’Europa è anche questo.

 

Vogliamo la gestione di una amministrazione comunale diversa.

 

A livello cittadino proponiamo quella che potrebbe essere una grande rivoluzione atta a favorire la partecipazione e la responsabilizzazione di amministratori e cittadini. Razionalizzare concretamente il bilancio e la gestione del Comune facendo fare uno studio da una primaria società di consulenza a livello internazionale significherà permettere un’analisi della gestione del pubblico con risposte chiare, oltre a una graduale e importante razionalizzazione dell’amministrazione pubblica. Sarebbe la prima volta in Italia.

 

Noi lo proponiamo.

 

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